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Paintings


“Una delle espressioni più forti apparse negli ultimi anni,” è il giudizio di Federico Zeri, il celebre storico dell’arte, tra i primi a scoprire il talento di Stefania, con il quale l’artista ha avuto un lungo periodo di frequentazione e conoscenze esperienziali. Incomunicabilità e disequilibrio esistenziale sono il tema centrale dell’opera dell’artista. “Non una pittura di disimpegno, un banale divertimento, ma la testimonianza di uno stato psicologico assai diffuso, nei nostri tempi, soprattutto nei giovani, [...] l’incertezza perenne, la frustrazione, il piacere negato.” (Vittorio Sgarbi). Un mondo che ruba realtà dai sogni per costruire strutture destabilizzanti e aprospettiche con ribaltamenti di piani, estratte da sottili meccanismi di semitoni cromatici, secondo una prassi quasi musicale.

“In modo rituale, Massaccesi sfida proibizioni contemporanee lottando contro ogni inibizione.” (Athena Schina). Un’arte che si misura con la sovrapponibilità degli strati di tempo e spazi in una sincronia metafisica. “La sorprendente, imprevedibile, fantasmagorica pittura di Stefania Massaccesi” (Sgarbi), una visione intesa come chiaroveggenza in un sensibile ricupero di tante storie che si intrecciano in una stessa situazione architettonica. Anche per i suoi studi di Conservatorio, stimolata dalla struttura musicale polifonica e barocca – J. S. Bach in primis, - verso una multidirezionalità tanto della forma quanto psichica, in una singolare drammatica teatralità. “Virtuosismo del mestiere come capacità divina di capovolgere il mondo e di trasformare la storia in stupefacente teatro degli effetti, la vita in una spettacolare commedia.” (Sgarbi).

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